Sono passati giorni, settimane, forse, pensò
Sono passati giorni, settimane, forse, pensò il giovane della seconda dimensione da quando si sentì con lo spirito della quarta dimensione.
“Sai che non potrai mai arrivare fin qui, che senso avrebbe? Certo per quattro anni terrestri non ho fatto altro che cercarti e ricercarti, nonostante la tua spietata freddezza alle mie attenzioni, ma alla fine è stata solo una mia curiosità” disse lo spirito della quarta dimensione.
“Non mi sembra giusto, sei ingiusta, ti ho dato tutto, sono stato paziente davanti ai tuoi sbalzi dimensionali, DLH710. Non vedi oltre?” rispose piccato il giovane della seconda dimensione, mentre cercava di gestirsi il tempo e lo spazio a disposizione davanti a tanto inconcepibile significato.
“Oh mio caro, ma davvero non vedi? Sarà forse perchè vivi in quel limbo lontano e piccolissimo” sorrise la principessa della luna a quattro dimensioni.
“Non ricominciare, vivrò qui per mia natura, ma non mi manca certo l’unica cosa che potrei offrirti e che non ha certo regole di spazio, tempo e delle altre due coordinate che solo tu hai… Ne sono sicuro!”.
“Mio caro amico, posso chiamarti così adesso? Mio caro vicino amico, non vedi quanto siamo lontani in ogni senso dimensionale nell’entropia cosmica? Io posso essere qui nel mio limbo ad anni luce da te, posso essere invece a 800 km da te oppure posso essere a due metri da te, ma non sarò mai dentro di te: saremmo sempre distanti. E’ la legge dell’universo, il cuore queste cose non le apprezza non credi?”. Poi la dama dagli occhi a quattro dimensioni lasciò uno dei suoi classici sorrisi infradimensionali sospesi e scomparve nella frattura fatua del limbo.
Mavaiafareinculo disse fra sè e sè il giovane dal limitato vocabolario a 2D e andò via, tornando alle cose che gli umani a due dimensioni fanno di solito nella loro breve vita: amazzare il tempo con il loro spazio.
Appunti privati che dovevo scrivere 5 giorni fa. Per impegni vari li scrivo solo oggi.
4 Novembre 2006 alle 14:21
Non male… questo mini racconto fantascientifico ma molto reale 🙂
Firmato Luca Paone