Breve parentesi. 300, il film tratto dal fumetto d
Breve parentesi. 300, il film tratto dal fumetto di Miller sulla battaglia delle Termopili, è un capolavoro. Chiunque dica il contrario o si rifiuta di vederlo per pregiudizio non posso fare a meno di definirlo coglione. Il re degli spartani Leonida esce disegnato bene, tracciato come un eroe spartano può essere dopo aver calcolato tutto e muore come uno spartano sa morire. Storia eccelsa. I buoni perdono contro Serse, ma vincono nell'animo del secolo. Serse il presunto divino che fagocita le culture e le sottomette regalando quello che i popoli vorrebbero, in nome di una ideologia di massa, si troverà di fronte l'unica persona che gli dirà di no in nome della libertà, l'unico greco ad alzarsi e a resistere in nome della propria dignità di individuo. Colori, inquadrature, dialoghi rispettano il 300 a fumetti di Miller e Varley. Sono rimasto soddisfatto più di Sin City, tanto da avere l'adrenalina del giorno dopo, come quando lessi il fumetto anni fa. Eccelso. L'unica cosa diversa è l'ampio spazio dato alla moglie di Leonida, la regina spartana, resa come una figura decisa e emancipata in un contesto prettamente virile. Le grida di Leonida o il saluto apparentemente freddo della Regina verso il suo Spartano mi riecheggiano ancora nel cuore.Questa non è pazzia, questa è Sparta. THIS – IS – SPARTA!