Impegnato per il concorso di Lanciano… Meglio de
mercoledì, 29 Marzo 2006Impegnato per il concorso di Lanciano… Meglio dell’anno scorso… Vedremo…
Impegnato per il concorso di Lanciano… Meglio dell’anno scorso… Vedremo…
V for Vendetta, l’ho visto, al cinema, finalmente… E’ stata una grande emozione, simile a quella che ebbi anni fa la prima volta che lessi l’opera di Moore. Certo, è comprensibile il distacco dell’Autore visto alcuni spostamenti cronologici e una soluzione particolare per il finale, ma per il resto le emozioni rimangono. Certo le raffinatezze narrative rimarrano priorità del fumetto visto che non tutto può essere riproducibile nei tempi di un film (discorso già affrontato qui, esempio Sin City), ma l’emozione di allora si è risvegliata. Ed è stato per me commoventemente nostalgico. Storie così dovrebbero leggerle tutti, anche e soprattutto chi non è abituato al fumetto come media.
Il fascino della maschera di V mi possiederà sempre, anche dopo questo film: non importa sapere chi ci fosse dietro la maschera, non interessa conoscere e dare una identità al viso dell’uomo, no, ho conosciuto la maschera e ciò che drammaturgicamente rappresenta, l’ideale puro della libertà, dell’anarchia, che non morirà mai perchè le pallottole non potranno mai uccidere un ideale. L’ideale soppravvive ai tempi e ci illumina e ci brucia. Qui è difficile trovare il confine tra un terrorista che agisce per la libertà e un uomo comune che cerca la libertà nel sistema oppresso; difficile non ammettere che V è pazzo, ma come si fa a non essere ammaliati dalla sua romantica pazzia?
Da giorni finisco tardi, lavoro da finire, anche zavorre da buttare. Nonostante tutto mi piace l’initimità del lavoro notturno, la totale immersione nella creatività mi rende vivo. Ed è tutto quello che voglio. Credo che in questi momenti trovo una maggior serenità in confronto a ciò che c’è in giornata che mi tocca vedere, o sentire… Questo mi ha fatto pensare e penso che non ci sia niente di male che volere e prendersi la propria felicità in base a ciò che ti senti: non ho più intenzione di soffocare questo. La felicità personale la colloco al di sopra dello stesso lavoro. E la creatività è la mia felicità. Sarei felice di rifiutare ciò che non mi va e già lo sto facendo, ma la strada è giusto un po’ in salita. Ma non mi interessa. Da due o tre notti finisco alle 3, ma non ho intenzione di lavorare la domenica o considerarmi una persona convinta del lavoro domenicale: se mai ce ne sarà bisogno, certo, ma non sarò una di quelle persone che usa come metro le ore di lavoro oltre la normalità per misurarsi. Tutto quello che voglio è sentirmi felice perchè libero, perchè seguo il mio sogno e non schiavo della bieca routine. Certo che non è facile, certo che alcune volte dovrò sacrificare la mia individualità, ma non sarò mai succube di quel modo di pensare. Mai. Adesso ho tutt’altro metro di misura. E non mi sono mai sentito così bene, nonostante tutto.
Alan Moore ha vietato di inserire il suo nome nella riproduzione cinematografica di V for Vendetta. Rimarrà il nome di David Lloyd (ospite nel fine settimana scorso nel Comicon di Napoli), tra l’altro unico punto di contatto tra il Genio e i fratelli Wachowski. Sebbene i due creatori di Matrix siano dei fan sfegatati di Moore il giudizio di Alan sul plot è stato tagliente: “La sceneggiatura è imbecille, ci sono dei buchi assolutamente inaccettabili”. Ecc ecc. Tra i dettagli:”Hanno deciso che il servizio postale si chiamasse FedCo, pensando ad una versione inglese di FedEx… non è servito far loro notare che Fed sta per Federal perchè gli Stati Uniti sono una repubblica federale, la Gran Bretagna no”. Puntiglioso il Genio, i fratelli Wachowski hanno incassato in silenzio.
All’ultimo Uomo del Rinascimento non interessa minimamente la gloria immortalata sui titoli di coda di un film, evidentemente.