23 Ottobre 2005
Folon qualche giorno fa ci ha lasciato. Jean Michel Folon. Uno dei più bravi illustratori acquerrelisti contemporanei, di una eccezionale sensibilità e delicatezza cromatica. Alcuni di voi lo ricorderanno più probabilmente per le pubblicità del gruppo SNAM, omini eterei che lievitano verso su, tra colori pastello ricchi di anima, colline e cieli sfiorati da colori leggeri.
L’etereo tangibile dai sensi.
71 anni, lo voglio immaginare così, tra colline e cieli distesi tra i suoi colori, reso un uomo di sogno senza contorni.
www.folon-art.com.
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21 Ottobre 2005
Davanti la TV di sera. Sulla poltrona. Mia madre si appoggia sul mio braccio, si addormenta. E’ stanca.
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8 Ottobre 2005
Mi trovo ad un’età in cui non puoi fare a meno di pensare al futuro. Anche quando non vuoi. Anche quando sono sotto le coperte in una giornata di pioggia e in quella mattina grigia so che mi dovrò alzare per andare a lavorare in un posto che non mi dà più nulla. Mi alzo e mi chiedo come mai sono ancora impantanato. Mi guardo attorno e un po’ di risposte me le dò. Ma non so che farci poi.
Nonostante questo in queste settimane non mi sono mai sentito così ispirato in vita mia, soprattutto per alcuni lavori che sto conducendo fuori dagli ambiti normali. Ma vedremo, ora è ancora presto.
A quanto pare l’Ispirazione è una Musa che ti fa domande quando ti sembra che non hai più nulla da dire.
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28 Settembre 2005
Pieno di lavoro, cerco di avere clienti al di fuori delle mie ore da dipendente. Dormo poco…
Non ho molto tempo per fermarmi davanti ai telegiornali, leggo qualcosa su internet, ma qualcosa tra la cronaca mi balza all’occhio. Mia madre sa che non sopporto sentire i telegiornali anche per altri motivi: non sopporto ascoltare storie di violenza. Ho visto, sentito, del bambino affogato nel lago di Caldonazzo nel Trentino, chiuso in una borsa, affondato con un masso… Sono pieno di rabbia, mi indigno e mi rivolgo a te, madre debole, figlia di un figlio di puttana. La tua vita è misera. Le tue paure sono niente, giustificazioni per le tue debolezze, coprono ciò che sei, cioè solo una pezza di merda. Affonderai in un lago più profondo.
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13 Settembre 2005
Tutto sommato questo pianeta è ancora piccolo, non è così? Questione di secoli, pochi secoli, e forse crescerà. Io sono un seme sperso nel fango. Aspetto che la Terra si solidifichi.
Vero, da che parte cresceranno i semi, dove sono stati spersi, dove sono stati sparsi? Cosa credi sia giusto? Cosa credi sia il giusto? La tua interpretazione? Dalla tua posizione? Sei sul fango, sulla terra o sulla roccia?
Sei bravo, puoi leggerti la Storia: puoi dire che su Galileo si sbagliavano, ma ora? Ma ora? Dovremmo girare ancora attorno al sole invece giriamo su noi stessi 365 giorni ogni anno. Chi ha ragione? Io? Tu?
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5 Settembre 2005
Piano Man non è mai esistito. E’ stata un’invenzione. Ben congegnata. Il signorino lo ha ammesso, per farsi notare. E qualche quotidiano ha acconsentito.
Bush invece non ha trovato nessuna idea per i suoi problemi, vedo. L’America non riesce a prevedere nulla, New Orleans ha pagato il prezzo. Un’inondazione con la stessa entità di una guerra. Mi domando come possa risolvere e prevedere i problemi altrui.
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23 Agosto 2005
Cito dall’editoriale di Laura Scarpa su Scuola di Fumetto uscito questo mese approposito del film su Sin City: “… Del fumetto c’è tutto, pare di sfogliare lo schermo, geniale. Ma c’è anche l’assenza di complessità e il testo recitato non fa un buon servizio al testo scritto, lo banalizza, e i rimandi appaiono triti e scontati… vien da pensare che il fumetto non sappia dare di più. Vorrei che qualche volta l’incontro di questi due mezzi fosse un po’ più sottile. Perché ad effetti speciali, la carta perde.”. Vedo che il parere è simile a ciò che espressi settimane fa… Ho ancora il senso di amaro per quella pellicola sull’opera di Miller, senza nulla togliere alla fotografia in bianco e nero che è assolutamente incisiva. Il problema è che alcuni registi e produttori non hanno compreso il come adattare un personaggio di carta sulla pellicola: credo non ci sia niente di male nel dare una interpretazione totalmente slegata dai “tempi” della lettura, anzi è una sfida creativa. Come “Batman begins” ha insegnato. E che i “Fantastici Quattro” invece non hanno proprio recepito… (No, non lo vedrò al cinema).
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8 Agosto 2005
Ci sono degli attimi quando ti soffermi con la macchina davanti ad un semaforo. Di solito è sera, il viso è coperto ad intermittenza non regolare da luci rosse, magari l’asfalto è umido, alzi lo sguardo sullo specchietto retrovisore e fissi nel vuoto. Ma poi focalizzi. E noti lo sconosciuto di quei due minuti. A volte è il viso stanco, troppo, di una ragazza con la sigaretta. Le rughe accentuate per la sua età, persa in pensieri quotidiani. Forse l’autoradio accesa. Forse ha voglia solo di tornare a casa. Cerco di immaginare con che dialetto formulerà il saluto una volta arrivata. Sempre se c’è qualcuno che sarà lì ad attenderla. Occhi persi nel nervoso. Così ogni giorno. Ogni vita, ogni formica. Giorno dopo giorno. Senza chiedere altro se non di accendere un’altra sigaretta. Siamo miliardi. Una volta è la ragazza della sigaretta, una volta è la madre con la figlia piccola, una volta è l’uomo spazientito. Il semaforo è verde. Perdo di vista una vita ignota. E ritorno alla mia.
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26 Luglio 2005
Se penso ad una persona che ho cara nel cuore, che giusto mesi fa è stata a Sharm el-Sheikh, di riflesso a ciò che sta accadendo oggi, ora ho più di un brivido. Dopo Londra gli italiani si sentono presi sotto mira. Mi domando cosa possa essere giusto davanti ad una guerra del genere? Con una guerra preventiva gli abbiamo offerto una scusa su un piatto d’argento, l’integralismo terrorista è anni luce lontano da tutto ciò che è la cultura dell’amore o di Dio, per qualsiasi religione o pensiero.
Penso non si debba esagerare con la rigidità di avere sottocontrollo una situazione così esplosiva, basta una leggera provocazione. Come non credo si risolva molto, nemmeno per la propria coscienza, continuare a lasciare bandiere della pace sui balconi. Il dialogo è un’uscita a tutto questo. Ma non ci sarà se continuerà a dominare la paura… La loro, la nostra…
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7 Luglio 2005
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